Quando la Parola “Badante” diventa Insulto
AES DOMICILIO opera nel campo dell’assistenza socio-sanitaria da molti anni, e da anni si batte anche per una campagna di “sensibilizzazione” nei riguardi delle badanti – queste sono sempre più considerate come degli animali domestici, che aiutano, che fanno qualcosa, che tengono compagnia, ma non sono viste effettivamente come delle persone.
Le badanti appaiono sui giornali soltanto quando c’è qualcosa di negativo da dire e raccontare: ora le badanti che rubano, ora badanti che seducono, ora badanti che non avendo come fare ordiscono truffe; insomma il nome della badante è diventato sinonimo di “persona di cui non ci si può fidare”.
Come al solito i luoghi comuni distorcono il significato profondo delle cose, attenendosi soltanto a ciò che si vede (a ciò che si fa vedere) – la badante, invece, è sinonimo di affidabilità, è una “mamma di riserva”. Ecco perché è giusto fare una campagna di sensibilizzazione: oggi dire ad una persona “badante” è come darle della “ruffiana” della “poco di buono”, e questo è un meccanismo che va sradicato alla radice. Non conosco casi in cui insultare sia una soluzione, molto spesso è solo la risposta più facile. Di sicuro è un modo sbagliato di condurre una discussione. È una pratica sterile che non dà risultati.
Tuttavia l’insulto è connaturato all’uomo, basti pensare ai locali di Roma in voga qualche anno fa in cui era normale ricevere offese anche appena entrati. Si pensi anche alle gare di insulti tra rapper nate in America. Questi sono casi particolari ma servono a rendere l’idea di quello di cui stiamo parlando.
In ogni lingua conosciuta sono presenti insulti, non vi è alcuna eccezione. Offendersi fa parte della natura umana.
Questa tipologia di interlocutori è molto comune e viene fuori soprattutto nel momento in cui, dialogando non necessariamente con ardore, si trovano alle strette o senza argomentazioni valide che sostengano la propria tesi, la quale non per forza è collegata personalmente a chi insulta. Quindi, parlando a livello psicologico, quando queste persone non riescono a far prevalere le proprie argomentazioni cercano di affossare i propri avversari. Questo significa che non riuscendo a innalzarsi sul proprio opponente si tende a sminuire l’avversario o gli argomenti che difende. Molto spesso si fa ciò ricorrendo a aride offese basate su luoghi comuni e spesso infondati. Ciò avviene perché, nel momento in cui ci si trova in difficoltà anche dialettica, il cervello tende a essere meno lucido a causa della produzione di adrenalina. Diminuendo la capacità di giudizio diminuisce di conseguenza la qualità del discorso generando estreme conclusioni.
Il problema è l’utilizzo di una parola per insultare, e certamente la parola “badante”, non è un insulto – chi la usa in questa accezione è un ignorante.
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AES Domicilio è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lombardia ed in particolare nelle province di Milano, Agenzia badanti Monza e Brianza, Badante Como, Badante a Lecco, Bergamo, Badante Pavia.
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